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L’ecografia
in campo ginecologico ha avuto fin dall’inizio un ruolo
diagnostico preponderante, anche per lo scarso impiego in tale
campo delle altre metodiche di immagine (istero-salpingografia,
TAC, RM), le quali trovano in ginecologia soltanto indicazioni
molto specifiche.
Si può eseguire per via sovrapubica, tuttora fondamentale
per lo studio della maggior parte delle patologie ginecologiche,
o per via endocavitaria (transvaginale), ormai indispensabile
in alcune situazioni che richiedono la massima accuratezza e
dettaglio di rappresentazione (come per esempio in molti casi
di patologia endometriale ed ovarica). |
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Ricerca delle malformazioni congenite dell’utero
(utero bicorne, utero setto, utero doppio, ematometro-colpo). |
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Studio della patologia benigna del miometrio (fibromatosi,
adenomiosi). |
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Patologia benigna dell’endometrio (iperplasia
endometriale). |
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Neoplasie dell’utero (carcinoma del collo e
dell’endometrio). |
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Raccolte liquide dello scavo del Douglas. |
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Analisi color-doppler della vascolarizzazione pelvica,
per l’ottenimento di utili informazioni funzionali. |
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Preparazione all’ecografia sovrapubica.
È necessario che la vescica sia ben riempita.
Per fare questo non urinare nelle due ore precedenti l'esame; un'ora e mezza
prima dell'esame bere circa 1 litro di acqua, thè o altre bevande, terminando
tale operazione almeno un’ora prima dell’esame.
Se lo stimolo divenisse insopportabile, è consentito urinare un poco,
senza però svuotare del tutto la vescica.
Preparazione all’ecografia transvaginale.
Nessuna particolare preparazione: l’esame transvaginale si esegue a vescica
vuota.
È consigliabile comunque far precedere a tale esame un’ecografia
sovrapubica a vescica piena per avere una utile visione panoramica delle strutture
pelviche. |
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La durata dell’esame è di 15 minuti circa. |
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L’esame può essere eseguito a domicilio. |
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